venerdì 21 marzo 2014

Il massimo esponente dell'Idealismo tedesco: G. W. F. Hegel [1770-1831]

Avviso:  questo nostro post è segnalato e riportato, con nostro orgoglio ;) nel seguente autorevole sito:

 http://it.cyclopaedia.net/wiki/Idealismo_Tedesco

Il massimo esponente dell'Idealismo tedesco: G. W. F. Hegel [1770-1831] frequentò  Holderlin e Schelling ed il circolo intellettuale di Jena, lì si abilitò all'insegnamento ed insegnò sino al 1807, anno in cu la città fu occupata dai francesi.  Coincide con quella data la pubblicazione del primo capolavoro:
"Fenomenologia dello spirito"
Dal 1808 si trasferisce a Norimberga, del 1812-16 le opere in cui è presentato il suo sistema filosofico"Scienza della logica" ed "Enciclopedia delle  scienze filosofiche", successivamente si sposta all'università di Heidelberg.
Nel 1818 si trasferisce all'università di  Berlino, si ricorda che Fichte vi fu decano fino al 1814, designato dal re di Prussia che la inaugurò nel 1810, Hegel pubblica nel '21 Lineamenti della filosofia del diritto, opera in cui è condensata la sua weltanschauung idealista nel celebre passo
"Tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale è reale".


Osserviamo quindi che  la razionalità è forma di tutto ciò che esiste e pertanto (seconda parte) la realtà non è una mescolanza caotica di determinazioni  ma un continuo disgregarsi e riunificarsi della razionalità
Hegel sostiene l’identità tra essere e pensare, tra reale e razionale, il reale coincide con l’Assoluto, che è infinito, il finito manifestazione individuata dell’infinito, ma tale identità è risultante del processo dialettico.



Il sistema hegeliano è costruito sulla dinamica dialettica.
In Hegel  l’assoluto coincide con il divenire, quest’ultimo inteso quale processo regolato dalla dialettica. La dialettica pertanto è la stessa  legge logica da intendersi  sia come chiave di cifratura della realtà , sia nella sua valenza ontologica, in quanto consiste  nella modalità in cui si  sviluppa la  realtà stessa. Hegel non hai mai scritto a livello teorico sulla dialettica, non sono suoi i concetti di tesi-antitesi e sintesi tuttavia l’ha sempre esercitata. La logica triadica, quale sistema  di pensiero, si rintraccia e  rende sistematica la stessa produzione filosofica del massimo esponente dell’Idealismo tedesco. 

La dialettica quale  legge ontologica si sviluppa in tre momenti:
“astratto-intellettuale”: nel quale l’individuo coglie la realtà come una molteplicità di determinazioni statiche e separate, l’intelletto procede secondo il principio di identità ed il principio di non contraddizione.
Nel secondo momento “dialettico-negativo-razionale” le singole determinazioni interagiscono aprendosi in relazione alle loro determinazioni opposte.
Nel terzo momento “speculativo o positivo razionale” le varie determinazioni vengono concepite  quali aspetti della stessa relatà che le sintetizza. Hegel utilizza il termine polisemantico aufhebung che esprime sia l’idea del togliere sia del superamento quale momento crcuiale del processo dialettico, che toglie e supera il contrasto tra tesi e sintesi che nello stesso momento conserva la verità.
Hegel parla di crisi del finito poiché quest’ultimo esiste soltanto come espressione parziale dell’Infinito e necessità di esser messo in relazione con esso-
Il processo dialettico hegeliano è una lettura deterministica della realtà.


Nessun commento:

Posta un commento