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Il massimo esponente dell'Idealismo tedesco: G. W. F. Hegel [1770-1831] frequentò Holderlin e Schelling ed il circolo intellettuale di Jena, lì si abilitò all'insegnamento ed insegnò sino al 1807, anno in cu la città fu occupata dai francesi. Coincide con quella data la pubblicazione del primo capolavoro:
"Fenomenologia dello spirito"
Dal 1808 si trasferisce a Norimberga, del 1812-16 le opere in cui è presentato il suo sistema filosofico"Scienza della logica" ed "Enciclopedia delle scienze filosofiche", successivamente si sposta all'università di Heidelberg.
Nel 1818 si trasferisce all'università di Berlino, si ricorda che Fichte vi fu decano fino al 1814, designato dal re di Prussia che la inaugurò nel 1810, Hegel pubblica nel '21 Lineamenti della filosofia del diritto, opera in cui è condensata la sua weltanschauung idealista nel celebre passo
"Tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale è reale".
Osserviamo quindi che la razionalità è forma di tutto ciò che esiste e pertanto (seconda parte) la realtà non è una mescolanza caotica di determinazioni ma un continuo disgregarsi e riunificarsi della razionalità
Hegel sostiene l’identità tra essere e pensare, tra reale e razionale,
il reale coincide con l’Assoluto, che è infinito, il finito manifestazione
individuata dell’infinito, ma tale identità è risultante del processo dialettico.
Il sistema hegeliano è costruito sulla dinamica dialettica.
In
Hegel l’assoluto coincide con il divenire, quest’ultimo inteso quale processo regolato dalla dialettica. La
dialettica pertanto è la stessa legge
logica da intendersi sia come chiave di
cifratura della realtà , sia nella sua valenza ontologica, in quanto consiste nella modalità in cui si sviluppa la
realtà stessa. Hegel non hai mai scritto a livello teorico sulla
dialettica, non sono suoi i concetti di tesi-antitesi e sintesi tuttavia l’ha
sempre esercitata. La logica triadica, quale sistema di pensiero, si rintraccia e rende sistematica la stessa produzione
filosofica del massimo esponente dell’Idealismo tedesco.
La
dialettica quale legge ontologica si
sviluppa in tre momenti:
“astratto-intellettuale”:
nel quale l’individuo coglie la realtà come una molteplicità di determinazioni
statiche e separate, l’intelletto procede secondo il principio di identità ed
il principio di non contraddizione.
Nel
secondo momento “dialettico-negativo-razionale” le singole determinazioni
interagiscono aprendosi in relazione alle loro determinazioni opposte.
Nel
terzo momento “speculativo o positivo razionale” le varie determinazioni
vengono concepite quali aspetti della
stessa relatà che le sintetizza. Hegel utilizza il termine polisemantico
aufhebung che esprime sia l’idea del togliere sia del superamento quale momento
crcuiale del processo dialettico, che toglie e supera il contrasto tra tesi e
sintesi che nello stesso momento conserva la verità.
Hegel
parla di crisi del finito poiché quest’ultimo esiste soltanto come espressione
parziale dell’Infinito e necessità di esser messo in relazione con esso-
Il
processo dialettico hegeliano è una lettura deterministica della realtà.
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