Recensiamo gli eventi: la
nostra giornata della memoria in
Provincia 2014
La classe quinta sperimentale del liceo economico del Riccati desidera
esprimere con questa recensione a ricordo della Shoah, il suo più sincero
ringraziamento sia al team organizzativo degli eventi culturali della Provincia di Treviso, sia alle autorità
preposte, ambasciatori della trasmissione culturale, che anche quest’anno, in occasione della celebrazione
della giornata della Memoria, hanno
donato al pubblico, nella mattina di sabato 25 gennaio, il reading, altamente
coinvolgente, “I ricordi non possono aspettare”. Efficace ed immediato, come solo la comunicazione
emotiva, veicolata con musica e voce, sa fare: il dolore della memoria è
riuscito ad entrare e a dilatare le nostre anime, così distanti ed
ipertroficamente disperse dall’età oscura: la dark age portata in luce dallo storico J. Assmann , abitata da nuove
generazioni sempre più distanti dalla tragedia umana più vergognosa nella
storia dell’umanità, in quell’orribile biennio, migliaia di persone furono
torturate ed annientate in ogni aspetto del loro essere da quel mattatoio umano,
fabbricato dalla dittatura nazista e radicato su un’ideologia patologica.
Addentrandoci nelle note inedite del clarinettista Oreste Sabadin, siamo stati
sconquassati dalle sempre struggenti e autentiche testimonianze di Primo Levi, abbagliati
dalle lampanti immagini taglienti di Vercors,
attualizzate veracemente dall’attore Livio Vianello. Abbiamo condiviso
empaticamente la lacrima soffocata da quel senso di impotenza nel modificare
ciò che è avvenuto, con la speranza che mostrando la sofferenza essa non possa
più presentarsi. Come invece rilevava con eccezionale precisione la dott.ssa Luisa Cigagna, membro del Comitato scientifico
della Fondazione Fabbri, i movimenti antisemitici si stanno nuovamente
diffondendo in Europa e l’unica arma sembrerebbe risiedere nella diffusione
capillare di documenti e prove per mantenere viva la verità dei fatti nella memoria collettiva, come la proiezione di video sul dramma
dell’olocausto: un modello, il contributo di Valentina Pagot che ha ripreso
l’intreccio tra arte e memoria dell’artista Gunter Demnig e le 12 pietre
d’inciampo che sono state incastonate nel quartiere ebraico di Venezia a
ricordo dei 12.000 deportati. Un ringraziamento speciale all’assessore Floriano
Zambon che raccontandoci con commozione le sue visite ai campi di sterminio ha
abbattuto molti nostri pregiudizi, ricordiamo i suggerimenti del Prefetto Maria
Augusta Marrosu che tra le nuove iniziative, proponeva un viaggio con il treno
della memoria per raggiungere insieme Auschwits, varcando ancora e ancora quei
cancelli dell’oblio, urlando senza paura sulle orecchie sorde di chi, ancor
oggi, si illude di poter negare quei
luoghi dove le grida strazianti hanno così allontanato il sole da far piangere
ininterrottamente il cielo.
Prof.ssa Risigo Federica
Queste i frammenti riflessivi di Carmen Callegaro
" Il sonno della ragione genera mostri", questa la citazione del pittore Goya scelta dall'assessore per aprire il reading.
L'uomo alienando la sua stessa specie rinnega se stesso, questo è cio che è successo con l'olocausto. È bastato un uomo, uno solo che non riconoscendo la sua specie e tradendo quei principi morali che contraddistinguono l'umanità, ha concesso lo sterminio di almeno 6 milioni di uomini. Uomini che uccidono altri uomini, l'autodistruzione più irragionevole della storia che, tuttavia, durante il periodo nazista veniva giustificata selezione della specie al fine di ottenere una razza pura, la parte migliore, sostituendosi alla natura, sostutuendosi a Dio. Hitler ha scelto la vita e la morte per migliaia di persone, stabilendo lui stesso i criteri di selezione, ispirandosi o giustificandosi con teorie interpretate patologicamente, continuiamo a chiederci come sia sia riuscito ad attuare i suoi tragici deliri.
Durante questa giornata ci sono stati raccontati episodi di cio che avveniva nei lager, episodi vissuti da quel popolo hanno cercato di estirpare dal mondo, cercando di non lasciarne traccia, solo mantendendo vivo il loro atroce dolore con la giornata della memoria e nel ricordo, possiamo difenderci dalle stesse cause che lo permisero. Carmen Callegaro
Gentile Professoressa,
desidero esprimerle, anche a nome dello staff dell'Ufficio provinciale
alla Cultura che ha curato l'organizzazione della "Giornata della
Memoria", un vivo ringraziamento perle parole di apprezzamento che lei
ha ritenuto di indirizzarci.
Questa Amministrazione celebra da alcuni anni, con la collaborazione
della Fondazione Francesco Fabbri, questa riccorrenza, al fine di
ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini
ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Non
può che far piacere constatare che l'evento organizzato quest'anno è
risultato coinvolgente e interessante, anche e soprattutto per gli
studenti che vi hanno assistito.
Con i migliori saluti
Il Dirigente di Settore
Dott. Giulia Millevoi
Queste i frammenti riflessivi di Carmen Callegaro
" Il sonno della ragione genera mostri", questa la citazione del pittore Goya scelta dall'assessore per aprire il reading.
L'uomo alienando la sua stessa specie rinnega se stesso, questo è cio che è successo con l'olocausto. È bastato un uomo, uno solo che non riconoscendo la sua specie e tradendo quei principi morali che contraddistinguono l'umanità, ha concesso lo sterminio di almeno 6 milioni di uomini. Uomini che uccidono altri uomini, l'autodistruzione più irragionevole della storia che, tuttavia, durante il periodo nazista veniva giustificata selezione della specie al fine di ottenere una razza pura, la parte migliore, sostituendosi alla natura, sostutuendosi a Dio. Hitler ha scelto la vita e la morte per migliaia di persone, stabilendo lui stesso i criteri di selezione, ispirandosi o giustificandosi con teorie interpretate patologicamente, continuiamo a chiederci come sia sia riuscito ad attuare i suoi tragici deliri.
Durante questa giornata ci sono stati raccontati episodi di cio che avveniva nei lager, episodi vissuti da quel popolo hanno cercato di estirpare dal mondo, cercando di non lasciarne traccia, solo mantendendo vivo il loro atroce dolore con la giornata della memoria e nel ricordo, possiamo difenderci dalle stesse cause che lo permisero. Carmen Callegaro
Gentile Professoressa,
desidero esprimerle, anche a nome dello staff dell'Ufficio provinciale
alla Cultura che ha curato l'organizzazione della "Giornata della
Memoria", un vivo ringraziamento perle parole di apprezzamento che lei
ha ritenuto di indirizzarci.
Questa Amministrazione celebra da alcuni anni, con la collaborazione
della Fondazione Francesco Fabbri, questa riccorrenza, al fine di
ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini
ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Non
può che far piacere constatare che l'evento organizzato quest'anno è
risultato coinvolgente e interessante, anche e soprattutto per gli
studenti che vi hanno assistito.
Con i migliori saluti
Il Dirigente di Settore
Dott. Giulia Millevoi
Nessun commento:
Posta un commento