sabato 8 febbraio 2014

Giornata della memoria 27 gennaio 2014



Recensiamo gli eventi:   la nostra giornata della memoria  in Provincia 2014
La classe quinta sperimentale del liceo economico del Riccati desidera esprimere con questa recensione a ricordo della Shoah, il suo più sincero ringraziamento sia al team organizzativo degli eventi culturali  della Provincia di Treviso, sia alle autorità preposte, ambasciatori della trasmissione culturale,  che anche quest’anno, in occasione della celebrazione della giornata della Memoria,  hanno donato al pubblico, nella mattina di sabato 25 gennaio, il reading, altamente coinvolgente,  I ricordi non possono aspettare”. Efficace  ed immediato, come solo la comunicazione emotiva, veicolata con musica e voce, sa fare: il dolore della memoria è riuscito ad entrare e a dilatare le  nostre anime, così distanti ed ipertroficamente disperse dall’età oscura: la dark age portata in luce dallo storico J. Assmann , abitata da nuove generazioni sempre più distanti dalla tragedia umana più vergognosa nella storia dell’umanità, in quell’orribile biennio, migliaia di persone furono torturate ed annientate in ogni aspetto del loro essere da quel mattatoio umano, fabbricato dalla dittatura nazista e radicato su un’ideologia patologica. Addentrandoci nelle note inedite del clarinettista Oreste Sabadin, siamo stati sconquassati dalle sempre struggenti e autentiche testimonianze di Primo Levi, abbagliati dalle  lampanti immagini taglienti di Vercors, attualizzate veracemente dall’attore Livio Vianello. Abbiamo condiviso empaticamente la lacrima soffocata da quel senso di impotenza nel modificare ciò che è avvenuto, con la speranza che mostrando la sofferenza essa non possa più presentarsi. Come invece rilevava con eccezionale precisione la dott.ssa  Luisa Cigagna, membro del Comitato scientifico della Fondazione Fabbri, i movimenti antisemitici si stanno nuovamente diffondendo in Europa e l’unica arma sembrerebbe risiedere nella diffusione capillare di documenti e prove per mantenere viva la verità dei fatti nella  memoria collettiva,  come la proiezione di video sul dramma dell’olocausto: un modello, il contributo di Valentina Pagot che ha ripreso l’intreccio tra arte e memoria dell’artista Gunter Demnig e le 12 pietre d’inciampo che sono state incastonate nel quartiere ebraico di Venezia a ricordo dei 12.000 deportati. Un ringraziamento speciale all’assessore Floriano Zambon che raccontandoci con commozione le sue visite ai campi di sterminio ha abbattuto molti nostri pregiudizi, ricordiamo i suggerimenti del Prefetto Maria Augusta Marrosu che tra le nuove iniziative, proponeva un viaggio con il treno della memoria per raggiungere insieme Auschwits, varcando ancora e ancora quei cancelli dell’oblio, urlando senza paura sulle orecchie sorde di chi, ancor oggi, si illude di poter negare  quei luoghi dove le grida strazianti hanno così allontanato il sole da far piangere ininterrottamente il cielo.
Prof.ssa Risigo Federica



Queste i frammenti riflessivi di Carmen Callegaro
" Il sonno della ragione genera mostri", questa la citazione del  pittore Goya scelta dall'assessore per aprire il reading.
 L'uomo alienando la sua stessa specie rinnega se stesso, questo è cio che è successo con l'olocausto. È bastato un uomo, uno solo che non riconoscendo la sua specie e tradendo quei principi morali che contraddistinguono l'umanità, ha concesso lo sterminio di almeno 6 milioni di uomini. Uomini che uccidono altri uomini,  l'autodistruzione più irragionevole della storia che, tuttavia, durante il periodo nazista veniva giustificata selezione della specie al fine di ottenere una razza pura, la parte migliore, sostituendosi alla natura, sostutuendosi a Dio. Hitler ha scelto la vita e la morte per migliaia di persone, stabilendo lui stesso i criteri di selezione, ispirandosi o giustificandosi con teorie interpretate patologicamente, continuiamo a chiederci come sia sia riuscito ad attuare i suoi tragici deliri.
Durante questa giornata ci sono stati raccontati episodi di cio che avveniva nei lager, episodi vissuti da quel popolo  hanno cercato di estirpare dal mondo, cercando di non lasciarne traccia, solo mantendendo vivo il loro atroce dolore con la giornata della memoria e nel ricordo, possiamo difenderci dalle stesse cause che lo permisero. Carmen Callegaro




Gentile Professoressa,
desidero esprimerle, anche a nome dello staff dell'Ufficio provinciale 
alla Cultura che ha curato l'organizzazione della "Giornata della 
Memoria", un vivo ringraziamento perle parole di apprezzamento che lei 
ha ritenuto di indirizzarci.
Questa Amministrazione celebra  da alcuni anni, con la collaborazione 
della Fondazione Francesco Fabbri, questa riccorrenza, al fine di 
ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini 
ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Non 
può che far piacere constatare  che l'evento organizzato quest'anno è 
risultato coinvolgente e interessante, anche e soprattutto per gli 
studenti che vi hanno assistito.
Con i migliori saluti
Il Dirigente di Settore
Dott. Giulia Millevoi

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